Tanto tempo fa . . . a ridosso del Duomo sorgeva un Oratorio, denominato Paradiso. Aveva preso questo nome perché era sorto su un terreno che già molto tempo prima costituiva un’area cimiteriale. Quell’oratorio nel tempo ha subito alcune trasformazioni fino ad essere individuato nella sala che oggi è la sala superiore del Duomo.
Il Museo Paradiso raccoglie e presenta le opere di interesse artistico e religioso che Piove di Sacco può ancora oggi vantare. Tali opere provengono dallo stesso Duomo di San Martino e da altre Chiese e Conventi della città.
Il Museo Paradiso è stato pensato anche come un percorso a completamento della visita alla Chiesa di San Martino, edificio voluto dal vescovo Milone (1084-1095), più volte restaurato e infine riedificato nelle forme attuali all’inizio del secolo scorso.
A partire dalla storia dell’insigne Collegiata che per secoli amministrò il Duomo e i suoi beni, il percorso vuole essere un’introduzione alla storia devozionale e religiosa della città capoluogo della Saccisica, attraverso la testimonianza di opere quali il grande telero con la Processione del Santissimo Sacramento, le pale d’altare che insieme a quelle ancora conservate in Duomo e nelle chiese sussidiarie documentano la devozione alla Vergine e ai santi, le piccole tavole destinate alla devozione privata, il “Tesoro” custodito all’interno di un armadio in sacrestia.
Altre opere sono presenti nell’adiacente “Chiesuola”, che accoglie alcune tele provenienti dalla chiesa di San Francesco, la memoria dell’antica fondazione sopravvive nel brano ad affresco di scuola giottesca con la Dormitio Virginis, testimonianza di un linguaggio artistico padovano che nel Trecento si afferma proprio in questo territorio, dominato dai Carraresi come testimonia ancora la torre nella piazza antistante.
Orari di apertura
sabato 15.00-17.30
domenica 15.00-17.30
Voluto dalla comunità parrocchiale e in particolare da mons. Giorgio Facchin, arciprete di Piove di Sacco dal 1991 al 2014, il progetto del Museo del Duomo è stato ripreso per interessamento del successore mons. Gino Temporin e realizzato grazie al lavoro e al sostegno di molti privati cittadini, associazioni culturali del territorio, istituti di credito, fondazioni, istituzioni, che negli anni si sono fatti carico anche del restauro di molte delle opere esposte.
Il Museo Diocesano di Padova ha curato i contenuti e l’allestimento.
Video
La pala di San Francesco di Paola